EDILIZIA E DESIGN

Foamglas lancia la nuova generazione di vetro cellulare

Il vetro cellulare Foamglas è ampiamente conosciuto nel settore dell’edilizia come una lastra di schiuma rigida che unifica alcune proprietà straordinarie come l’elevata resistenza alla compressione, la capacità di isolamento termico a lunga durata e l’incombustibilità. 

Il vetro cellulare è anche in grado di prevenire ponti termici dato che la sua resistenza alla compressione consente di costruirci direttamente sopra. Queste proprietà si mantengono per generazioni, in quanto è impermeabile all’acqua e ai vapori, indeformabile, resistente alle muffe, alla corrosione o agli sbalzi di temperatura. Foamglas è pertanto applicabile all’intero involucro edilizio, dai tetti ai muri sotterranei e per altri molteplici utilizzi (tetti carrabili per parcheggi alle piscine fino agli ambienti ad elevata criticità e particolari esigenze di sicurezza come gli ospedali e le industrie chimiche). 
Lo sviluppo di Foamglas T3+ apre le porte a nuove possibilità. Dopo oltre 4 anni di Ricerca e Sviluppo, il team di Foamglas di Tessenderlo in Belgio, Azienda del Pittsburgh Corning Group, ha sviluppato e applicato una tecnologia innovativa al nuovo prodotto. Quale risultato, la capacità di isolamento di Foamglas T3+ è stata incrementata di più del 12% (da λ=0,041 a 0,036 W/mK). Quindi, è allo stesso livello di altri materiali minerali di isolamento.
“Produrre un vetro cellulare di qualità è una faccenda complessa e delicata e migliorare o adattare il processo già maturo lo è ancora di più”, dice il Responsabile del dipartimento Ricerca e Sviluppo (R&D) Stijn Verlaak, “Sono stati anni di ricerca e sperimentazione. La grande sfida è non intaccare le proprietà tipiche come l’incombustibilità e la resistenza alla compressione. In poche parole, siamo riusciti ad utilizzare meno vetro e così le cellule chiuse ermeticamente, non intercomunicanti tra loro, permettono un valore maggiore d’isolamento. Normalmente questo comporta una perdita significativa di resistenza alla compressione ma la nuova tecnologia permette una struttura cellulare più sottile in grado di impedirlo. Una rivoluzione nel nostro settore! La ricerca preliminare ha richiesto circa 3 anni a cui si sono aggiunti un anno e mezzo di test di produzione e un investimento di 1.2 milioni di euro nella nuova tecnologia”.