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Marketing: come essere più creativi in azienda

La creatività è una risorsa strategica per le aziende che vogliono innovare e distinguersi sul mercato. Tra le tecniche creative più diffuse approfondiamo il metodo Scamper, uno strumento flessibile e applicabile in ogni business. Perché tutto funzioni, però, è fondamentale la presenza di una cultura aziendale che incoraggi la creatività.

Cosa significa creatività nel business? Spesso si pensa solo all’aspetto artistico o al design dei prodotti. In realtà, in questo contesto, la creatività ha una definizione molto più ampia e pratica. Essere creativi significa saper guardare i problemi da prospettive diverse, trovare soluzioni originali e innovare costantemente, non solo nei prodotti ma anche nei processi, nelle strategie e nelle modalità di gestione. A questo proposito vorrei segnalare un libro molto interessante e recente sul tema, ossia “Pensiero creativo. Strategie e strumenti di problem solving applicati nel lavoro e in azienda” di Chris Griffiths, Melina Costi e Caragh Medlicott, uscito nel 2022 (Apogeo edizioni). Gli autori definiscono le creatività come la capacità di generare idee nuove e utili che possono essere applicate per risolvere problemi o sviluppare innovazioni. Una definizione, questa, che permette di sfatare un mito: la creatività non è una specie di illuminazione ispirata da qualche Musa o una dote innata di pochi eletti, ma una competenza che può essere sviluppata e applicata in ogni area dell’azienda. È un’abilità che tutti possono sviluppare a vari livelli, attraverso l’uso di tecniche specifiche e con la giusta mentalità.

Distinzione tra pensiero divergente e pensiero convergente

Nel volume che ho citato la creatività è vista come una combinazione di pensiero divergente e pensiero convergente. Il pensiero divergente è una forma di pensiero che incoraggia l’esplorazione di molteplici soluzioni possibili, spesso anche insolite, senza preoccuparsi immediatamente della loro fattibilità o utilità pratica. Il suo obiettivo è quello di espandere le opzioni disponibili, rompendo gli schemi tradizionali. Il pensiero convergente, invece, è il processo che segue il pensiero divergente e si occupa di selezionare, valutare e perfezionare le idee generate. È un approccio più logico e analitico, che mira a scegliere le soluzioni più praticabili e attuabili. Secondo gli autori, il vero potenziale del pensiero creativo emerge quando si riesce a integrare in modo efficace il pensiero divergente e convergente, utilizzandoli in momenti distinti del processo di problem solving.

Tecniche pratiche per stimolare la creatività nel business

Ma come puoi stimolare concretamente la creatività e metterla al servizio della tua attività? Ci sono alcune tecniche creative che possono aiutare. Nel riquadro, ad esempio, trovi un approfondimento del metodo Scamper, una tecnica flessibile che può essere applicata a qualsiasi settore o business. A fine articolo è presente una bibliografia essenziale, nel caso volessi approfondire l’argomento.

L’importanza della cultura aziendale per stimolare la creatività

Per poter esprimere tutto il loro potenziale, le tecniche creative hanno bisogno di un terreno fertile in cui radicarsi. Questo terreno è la cultura aziendale, ossia l’insieme di valori, credenze e comportamenti che definiscono il “modo di fare le cose” di un’organizzazione. La cultura aziendale gioca un ruolo cruciale nel favorire o frenare la creatività. Per stimolare la creatività, quindi, non basta adottare sporadicamente qualche tecnica, ma occorre coltivare un ambiente di lavoro che la alimenti giorno per giorno. Questo significa, prima di tutto, creare uno spazio psicologicamente sicuro, dove le persone si sentano libere di esprimere idee non convenzionali senza timore di essere giudicate o criticate. Non da ultimo, una cultura creativa sa celebrare i successi e imparare dagli errori. Riconosce e premia le idee innovative, anche quando non si traducono subito in risultati tangibili. E vede gli insuccessi non come fallimenti, ma come occasioni di apprendimento, da analizzare senza colpevolizzazioni.

Metodo Scamper: un approccio strutturato per innovare

Il metodo Scamper è uno strumento estremamente utile per stimolare la creatività e l’innovazione nel business. Ideato da Bob Eberle, Scamper è un acronimo che rappresenta sette azioni che puoi applicare a un prodotto o a un processo per trovare nuove idee o migliorarne le funzionalità. Queste azioni sono: Substitute (Sostituire), Combine (Combinare), Adapt (Adattare), Modify (Modificare), Put to another use (Trovare nuovi usi), Eliminate (Eliminare), Reverse (Riordinare o Ribaltare).

Come funziona?

1.    Substitue (Sostituire).
L’idea qui è di sostituire uno o più componenti del prodotto o del processo con altri elementi per vedere se questo migliora o trasforma il risultato. Domande che potresti porti: cosa posso sostituire nei materiali, nelle componenti o negli ingredienti? Posso cambiare le persone coinvolte o i fornitori? C’è un metodo alternativo che potrei utilizzare?

2.    Combine (Combinare)
Questo passo riguarda l’idea di combinare elementi differenti per creare nuove soluzioni. Si tratta di chiederti quali componenti, processi o idee possono essere fusi insieme per ottenere un risultato innovativo. Domande che potresti porti: posso combinare due prodotti o servizi esistenti? Ci sono idee o processi che posso integrare? Come posso unire risorse per ottenere un risultato migliore?

3.    Adapt (Adattare)
Adattare significa prendere qualcosa che esiste già e modificarlo per farlo funzionare meglio o per un uso diverso (in nuovi contesti o per nuove esigenze). L’adattamento può riguardare un prodotto, un processo o una strategia aziendale. Domande che potresti porti: come posso adattare questo prodotto per un diverso mercato? C’è qualcosa di funzionante altrove che posso applicare al mio caso? Posso prendere ispirazione da altre industrie?

4.    Modify (Modificare)
In questa fase, l’obiettivo è modificare le dimensioni, la forma o altre caratteristiche del prodotto per migliorarlo. Si tratta di sperimentare con le proporzioni, i colori, i materiali o qualsiasi altro aspetto per innovare. Domande che potresti porti: cosa succede se ingrandisco o riduco questo elemento? Posso cambiare la forma, il colore o le caratteristiche? Come posso modificare il processo per migliorarlo?

5.    Put to another use (Trovare nuovi usi)
Questo passaggio richiede di immaginare come un prodotto o un processo possa essere utilizzato per scopi diversi da quelli per cui è stato studiato originariamente. Si tratta di immaginare usi alternativi o insoliti. Domande che potresti porti: chi altro potrebbe beneficiare del mio prodotto? Ci sono altri settori che potrebbero utilizzarlo? Come posso riposizionare il mio prodotto per un diverso scopo?

6.    Eliminate (Eliminare)
Si prevede di rimuovere componenti, caratteristiche o processi che non sono necessari o che complicano il prodotto, per semplificarlo e renderlo più efficiente. Domande che potresti porti: cosa posso rimuovere senza alterare la funzionalità? Ci sono passaggi inutili nel mio processo? Posso offrire una versione più semplice o essenziale?

7.    Reverse (Riordinare o Ribaltare)
L’ultimo passaggio è quello di riordinare o riorganizzare i componenti di un prodotto o un processo per migliorarlo. Questo può significare cambiare l’ordine di produzione, o anche riordinare i materiali all’interno di un prodotto. Domande che potresti porti: cosa succede se inverto questo processo? Posso riorganizzare i passi per migliorare l’efficienza? Come posso cambiare la prospettiva sul mio prodotto?

Come applicarlo?

·         Scegli un obiettivo: può essere un prodotto, un servizio o un processo che vuoi migliorare.

·         Applica ogni tecnica: passa attraverso ciascuna delle sette lettere di Scamper, ponendoti le domande correlate.

·         Annota le idee: non censurare nessuna idea in questa fase; anche quelle che sembrano stravaganti possono portare a soluzioni innovative.

·         Valuta le opzioni: alla fine, rivedi le idee generate e identifica quelle più promettenti e realizzabili.

Scamper è un metodo molto flessibile per “giocare” con le idee e generare spunti creativi partendo da ciò che già esiste. Può essere usato sia individualmente che in gruppo. L’importante è essere aperti a considerare anche le opzioni apparentemente più stravaganti: a volte, è proprio pensando “out of the box” che si trovano le soluzioni più brillanti.

 

 

 

 

Bibliografia essenziale

  • “Libera la tua creatività. Tecniche e strategie di pensiero per generare idee sempre nuove e brillanti” di Chic Thompson, Unicomunicazione.it, 2013
  • “Pensiero creativo. Strategie e strumenti di problem solving applicati nel lavoro e in azienda” [cit.]
  • “Strumenti per la creatività. Il manuale completo delle tecniche per generare velocemente nuove idee” di Michael Michalko, Unicomunicazione.it, 2010
  • “Creativity. 300 tecniche per sbloccare la tua creatività”, di Federico Favot ed Edoardo Scognamiglio, Gribaudo, 2024

a cura di Mauro Zamberlan